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Il Sentiero della Pace

1° tratto Asiago - Bassano del Grappa

A piedi lungo gli itinerari di guerra 1915 – 18 sul fronte del Veneto da Asiago a Bassano del Grappa

Il Sentiero della Pace è un trekking storico-naturalistico che segue il fronte del Veneto nella variante degli Altopiani di Folgaria, Lavarone, Luserna, Asiago per giungere attraverso la “Via Tilman”, all’Ossario di cima Grappa. In 3 giorni percorreremo circa un totale di 50 km, una media di 15 – 18 km per tappa. Si tratta di un percorso per escursionisti esperti EE.

1° tappa: Asiago – Valstagna

Asiago è una cittadina di fondamentale importanza storica per la guerra del 15-18, teatro di sanguinose battaglie combattute sul suo altopiano. Raggiungiamo la cittadina con i mezzi pubblici, l’autobus, da Padova e faremo ritorno, poi con il treno da Bassano, per rivivere gli stessi spostamenti dei militari di un tempo, le “tradotte di truppe militari” verso i campi di battaglia. Dopo aver visitato il monumentale l’Ossario militare di Asiago, prendiamo il sentiero “Via Tilman” a nome del maggiore H.W. Tilman che lo fece per raggiungere il suo posto di comando, dopo essere stato paracadutato nella zona di Granezza, nel 1944. Si giunge così nella località Sasso per poi scendere attraverso la suggestiva “Calà del Sasso”, costruita dai veneziani (1400) per la portare il legname fino al fiume Brenta, che ci permette di scendere con i suoi 4444 scalini nel fondo valle, a Valstagna dove abbiamo pernottato.

Ossario militare di Asiago - Sentiero dei 4444 scalini

Valstagna - Cima Grappa

2° tappa: Valstagna – Col Moschin – Cima Grappa    

Dal paese di Valstagna abbiamo risalito il ripido costone del massiccio del Grappa, altro furioso campo di battaglia. Siamo giunti così con tortuosa mulattiera alla località di San Giovanni dove vi è una importante collezione privata di cimeli della grande guerra. Risalita la cresta del monte Asolone e del Coston, con belle vedute panoramiche sul massiccio, abbiamo raggiunto e visitato il monumentale Sacrario del Grappa che sorge a quota 1776 metri.
Fu costruito nel 1935, su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Con i 23.000 soldati sepolti, la zona sacra del Grappa è una delle più estese e comprende: la galleria Vittorio Emanuele, la Casermetta Milano ora museo storico, la Casa “Armata del Grappa” e il rifugio Bassano. La giornata si conclude e ci fermiamo a dormire al Rifugio Forcelletto.

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3° tappa: Cima Grappa – Bassano       

Il “Sentiero degli Eroi” che scende da cima Grappa ci porta seguendo le postazioni, le mulattiere e poi per strada asfaltata nel centro di Bassano e al ponte storico. Dopo la foto di rito al Ponte Vecchio o degli Alpini, ci dirigiamo alla stazione per prendere il treno e rientrare nel tardo pomeriggio a Padova.

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IL SENTIERO DELLA PACE

2° tratto Passo Campogrosso - Rovereto

A piedi lungo gli itinerari di guerra 1915 – 18 sul fronte del Veneto da Passo Campogrosso a Rovereto

In 3 giorni percorreremo circa un totale di 30 km, una media di 10 km per tappa. Si tratta di un percorso per escursionisti esperti EE.

1° tappa: Passo di Campogrosso – Rifugio Fraccaroli         

Dal Passo di Campogrosso siamo partiti seguendo il Sentiero della Pace n° 157 in direzione Sella del Rotolon. Per ampio ghiaione, denominato Pra degli Angeli, siamo giunti alla bocchetta dei Fondi 2015 m. Di fronte a noi si delinea un ampio anfiteatro sulla conca del rifugio Scalorbi, con evidenti i tracciati delle mulattiere di guerra che portavano al fondovalle e alla cima del Carega di 2257 metri, nostra meta. Giunti sulla sua sommità ammiriamo un bellissimo panorama sulla catena del Pasubio e della Lessinia, Poco sotto ci fermiamo al rifugio Fraccaroli dove pernottiamo.

2° tappa: Rifugio Fraccaroli – Rifugio Malga Zugna      

Dal rifugio Fraccaroli numerose sono le testimonianze di guerra, trincee, camminamenti, gallerie, lapidi che incontriamo lungo la mulattiera che ci porta in direzione di Rovereto. Siamo giunti con facilità e in breve tempo al piccolo altopiano Pra del Sinel, dove esiste una Capanna e bivacco che danno l’idea di come doveva essere la tipologia delle baracche di guerra. Proseguendo per la malga Val di Gatto a quota 1497 metri siamo giunti al Passo Buole 1460 metri, dove a ricordo degli eventi bellici rimangono alcune lapidi e una chiesetta. Tutta la mulattiera che dal Passo Boule conduce a Coni Zugna è contornata da buche profonde fatte dagli scoppi dei proiettili nemici e spesso si incontrano dei piccoli cimiteri ove riposano i soldati italiani. Una chiesetta, eretta nel 1975, ricorda i caduti dello Zugna.  Passo dopo passo è proseguita la nostra visita osservando postazioni per mitragliatrici scavate nella roccia, e parte delle opere del forte austriaco incompiuto detto “Werk Zugna”. La posizione era strategica per il controllo da una parte della Val Lagarina e dall’altra della Vallarsa. Al rifugio Malga Zugna a1612 metri pernottiamo.

3° tappa: Rifugio Malga Zugna – Rovereto        

Siamo scesi verso valle seguendo sempre sentieri e carrarecce militari, incontrando gli ex cimiteri militari di San Giorgio e San Matteo. Nel loro perimetro si trovano numerose lapidi e dieci croci a ricordo di altrettanti ex cimiteri di guerra esistenti tra lo Zugna e Passo Boule. Il sentiero della Pace prosegue sul costone dello Zugna intersecando a tratti l’ex strada militare. Tutta la zona è costellata da trincee sommerse dalla vegetazione e in prossimità della prima linea al tornante a quota 1419, siamo giunti alla famosa postazione italiana detta il Trincerone che visitiamo. Si scende su traccia di mulattiere ormai ridotte a sentieri. Una breve e interessante deviazione verso i Lavini di Marco, è stata d’obbligo per osservare le impronte e le piste dei dinosauri qui scoperte. Giunti al piazzale Damiano Chiesa abbiamo visitato la galleria dell’artiglieria dove egli venne catturato.

Rifugio Fraccaroli - Rifugio Coni Zugna

Abbiamo proseguito e visitato il Sacrario di Castel Dante per la strada degli Artiglieri. Siamo saliti alla Campana dei Caduti Maria Dolens sul colle di Miravalle dove ogni sera batte i suoi rintocchi. La campana è stata ottenuta con la fusione dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale. E’ la quarta campana al mondo per peso. Il luogo è suggestivo e una documentazione storica ricorda i tragici eventi del tempo. Ogni anno vengono organizzati eventi con la finalità di educare le nuove generazioni alla pace e al rispetto dei diritti umani, stessa finalità condivisa dalla nostra associazione Sky Explorer. Siamo scesi poi, alla sottostante cittadina di Rovereto, con il castello che ospita il museo storico della Guerra e alla stazione ferroviaria dove abbiamo preso il treno per il ritorno a Padova.

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IL SENTIERO DELLA PACE

3° tratto Bocchetta Campiglia - Valmorbia

A piedi lungo gli itinerari di guerra 1915 – 18 sul fronte del Veneto Massiccio del Pasubio, da Bocchetta Campiglia a Valmorbia

In 3 giorni percorreremo circa un totale di 45 km, una media di 10 – 15 km per tappa. Si tratta di un percorso per escursionisti esperti EE.

1° tappa: Bocchetta Campiglia – Rifugio Generale Achille Papa     

Da Bocchetta Campiglia siamo partiti seguendo la famosa e ardita Strada delle 52 Gallerie. È necessario avere con sé la torcia elettrica per poter agevolmente superare le parti maggiormente buie delle gallerie.

Sono un’opera straordinaria di ingegneria militare, conducono alle ‘Porte del Pasubio’ a 1935 metri e al rifugio Generale Achille Papa. Consentivano l’approvvigionamento delle truppe arroccate in quota, con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.
Si tratta probabilmente, della più bella ed entusiasmante tra le escursioni nelle Prealpi Venete.

Con i mezzi di quell’epoca, possiamo parlare di una rapida esecuzione: i lavori cominciarono il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917, si snodano lungo un percorso di 7 km.
Il dislivello che abbiamo superato è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto lunghe scavate nella dura roccia, anche con curve e biforcazioni, ogniuna è numerata e tra le molte, è caratteristica la 19° perché, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti, all’interno di un gigantesco torrione di roccia.

Il rifugio Generale Achille Papa, nostra meta e punto tappa, è situato a 1928 metri sul massiccio omonimo, alla testata della Val Canale, in posizione panoramica sul versante meridionale del monte. Sorge nel 1921 su quello che rimaneva di un ricovero in muratura dei baraccamenti della prima guerra mondiale denominati el Milanin, situati al riparo dal tiro dell’artiglieria austriaca.

2° tappa: Rifugio Generale Achille Papa –  Rifugio Lancia         

Dal rifugio ci siamo incamminati per la strada che passa per Le Porte del Pasubio, l’Arco Romano, e la chiesetta votiva. Con regio decreto del 1922 tutta la parte sommitale, con curva di livello 2000, viene dichiarata Zona Sacra e delimitata da 30 cippi con inciso il nome dei reparti e delle medaglie d’oro del Pasubio. Abbiamo percorso in salita, il tratto di linea italiana che tocca cima Palon 2232 metri, la Selletta Damaggio e il Dente Italiano a 2220 metri. Ovunque si scorgono, trincee, crateri di granate e imbocchi di gallerie crollate.

Dopo la visita al Dente Italiano e a quello Austriaco abbiamo proseguito sulla selletta del Roite, Bocca delle Corde e tra trinceramenti e postazioni dell’artiglieria austriaca siamo giunti al rifugio Lancia. Fu eretto sui resti di una costruzione austroungarica, la sua costruzione fu voluta da Amedeo Costa, l’illustre roveretano che volle a tutti i costi realizzare un’opera che ricordasse l’amico Vincenzo Lancia, pioniere dell’automobilismo da poco scomparso. La posa della prima pietra avvenne, con solenne cerimonia, il 17 luglio1938.

Dopo aver riposto i nostri zaini nella camerata, prima di cena, abbiamo fatto un interessante giro sulla cima del Col Santo, da dove si può godere di un panorama mozzafiato.

3° tappa: Rifugio Lancia – Monte Corno Battisti – Forte Pozzacchio – Valmorbia     

Questo itinerario è stato estremamente interessante dal punto di vista storico perché ci ha  permesso di avvicinarci a numerose testimonianze di guerra con trinceramenti e punti di osservazione, di scoprire le ardite soluzioni ingegneristiche adottate dai genieri come la galleria del Pozzo della Carrucola, che abbiamo esplorato rimanendo stupiti per l’immenso e immane lavoro fatto.
Dal rifugio Lancia abbiamo preso il sentiero per bocchetta delle Corde, bocchetta Foxi e siamo giunti alla Selletta Battisti (1740 m) dove due cippi ricordano la cattura di Cesare Battisti e Fabio Filzi il 10 luglio del 1916. Furono condannati a morte dalle autorità militari austriache e impiccati al Castello del Buonconsiglio in quanto traditori. Non a caso quindi monte Corno ha poi mutato nome in Corno Battisti.
In pochi minuti di cammino abbiamo raggiunto la vetta del Corno Battisti, tra resti di postazioni e trincee.
Una volta tornati alla Selletta Battisti, abbiamo preso il sentiero 119 b in direzione del vallico del Menderle, malga Buse, malga Monticello per scendere al paese di Pozzacchio e visitare il forte omonimo.

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Visita alle gallerie militari

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Forte Pozzacchio è l’ultima delle fortezze austro-ungariche realizzate tra Ottocento e inizio Novecento sul confine del Trentino con il Regno d’Italia. Interamente scavata nella roccia, rappresentava la più moderna macchina da guerra della monarchia danubiana. I lavori di costruzione del forte iniziarono nel 1913 e proseguirono fino allo scoppio della guerra con l’Italia, ma l’opera non fu mai completata. Il recente restauro, promosso dalla Provincia autonoma di Trento ha reso nuovamente visitabile la struttura.

Dal forte siamo scesi per mulattiera alla frazione di Dosso e al paese di Valmorbia, dove abbiamo preso il mini-bus per il nostro ritorno a casa.

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